Come anticipato in altra circolare, ogni docente di ogni ordine di scuola dovrà rivedere la propria programmazione didattica alla luce delle nuove modalità determinate dall’impossibilità di svolgere le attività in presenza.
Fermo restando i traguardi di competenza, previsti nel DM 254 del 2012, di quanto evidenziato nel documento Indicazioni Nazionali e Nuovi scenari del 2018 e del Curricolo d’Istituto del nostro Piano Triennale dell’Offerta
Formativa, ogni docente dovrà riprogettare le unità di apprendimento non ancora svolte, tenendo conto dei nuovi ambienti di apprendimento determinati dalla Formazione a Distanza.
Nella piena libertà d’insegnamento si potranno anche ridurre queste ultime all’essenziale, considerate le difficoltà in atto e il tempo necessario per acquisire dimestichezza e familiarità con i nuovi strumenti utilizzati.
Non dimenticate inoltre che molte famiglie hanno più figli in età scolare e non tutte dispongono di adeguati e sufficienti strumenti informatici per ognuno di essi, ed inoltre alcuni genitori lavorano da casa in modalità smart working con gli stessi strumenti e che essendo chiusi i negozi d’informatica, risulta difficile acquistare nuovi dispositivi.
Pertanto pur mantenendo la rotta stabilita dal nostro curricolo e dalle Indicazioni Nazionali, bisogna raggiungere i traguardi minimi, utilizzando tutti i mezzi e le strategie didattiche necessarie a tale scopo.
Ben vengano allora le metodologie didattiche innovative, mai come adesso è attuale quanto messo in atto dal movimento Avanguardie Educative di cui noi come istituto facciamo parte. Tra le idee del movimento ce ne sono alcune che meglio di altre si adattano alla nuova didattica a distanza, se la lezione frontale, o la lezione frontale partecipata trovano il loro limite nelle condizioni attuali, i compiti autentici, la flipped classroom, l’ apprendimento autonomo e il tutoring sono efficaci. La didattica a matrice costruttivista insomma funziona, tanto è vero che con l’avvento delle nuove tecnologie questo pensiero pedagogico è ritornato attuale, ed oggi con l’emergenza sanitaria in atto, direi indispensabile.
Lo stesso Bruner, già dal lontano 1967, ricordava come «l’essenza del processo educativo consista nel fornire strumenti e modelli dialogici che consentano di tradurre l’esperienza in più efficienti sistemi di notazione e
ordinamento» (Bruner, 1967) e come tale processo sia mediato dalle tecnologie in quanto «l’uso delle facoltà mentali dell’uomo dipende dalla sua abilità di creare e utilizzare ‘utensili’ o ‘strumenti’ o ‘tecnologie’ che lo
rendono capace di esplicare e ampliare i suoi poteri». Pertanto l’assenza dello spazio fisico, non limita la mediazione didattica, in quanto le nuove tecnologie consentono di progettare soluzioni efficaci, ma bisogna
tenere conto dell’effettivo grado di maturazione delle competenze digitali degli studenti, e del tempo necessario per acquisire e automatizzare quelle abilità tecniche per padroneggiare i nuovi strumenti.
Per i docenti che trovano nelle tecnologie un limite o una difficoltà in quanto difficilmente ci si può improvvisare in cosi poco tempo in una materia cosi complessa, l’animatore digitale e il team dell’innovazione
sono disponibili da subito ad offrire il supporto necessario per trovare delle metodologie didattiche semplici ed efficaci.
Al fine di facilitarvi il lavoro si propone allegata alla presente un modello di rimodulazione della programmazione che ognuno di voi potrà liberamente adottare.