Anche per quest’anno il nostro istituto riconferma l’adesione al Movimento di Avanguardie Educative. Al fine di facilitare la scelta delle idee da adottare si riporta una breve sintesi delle stesse, maggiori informazioni è possibile ottenerle nel portale del movimento raggiungibile al seguente link: http://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/
Le idee del movimento
Flipped Classroom: la lezione diventa compito a casa mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. Il docente non assume il ruolo di attore protagonista, diventa piuttosto una sorta di “mentor”, il regista dell’azione pedagogica.
Debate (argomentare/dibattere): è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali («life skill») e che “smonta” alcuni paradigmi tradizionali, favorendo il cooperative learning e la peer education non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti.
Aule laboratorio disciplinari: l’aula viene riorganizzata e assegnata a una disciplina specifica, diventando uno spazio che il docente può personalizzare. Gli alunni ruotano da un’aula all’altra, in base alla materia da studiare.
Spazio flessibile (Aula 3.0): l’aula diventa un laboratorio attivo di ricerca, si riconfigura con arredi funzionali a una didattica attiva e strumentazioni tecnologiche (lavagne interattive, tablet, videoproiettori, banchi modulari).
TEAL (Tecnologie per l’apprendimento attivo): è una pratica didattica che stimola l’apprendimento attivo e l’uso delle ICT in classe. Gli studenti sono incoraggiati a collaborare e lavorare in gruppo e il docente assume il ruolo di facilitatore e coach.
Didattica per scenari: la progettazione delle attività in classe si basa su una learning story, un set di attività preconfezionate, già sperimentate da altre classi, a cui il docente si ispira per organizzare la propria didattica.
Integrazione CDD / libri di testo: la legge n. 128/2013 prevede che le scuole possano produrre in proprio manuali di studio da destinare alle classi per specifiche discipline. Gli studenti partecipano attivamente alla produzione dei testi di studio. In attesa delle linee guida che orientino il lavoro di produzione, alcune scuole hanno già avviato attività di sperimentazione in questo senso
Uso flessibile del tempo: è una delle idee volte a promuovere la trasformazione del modello tradizionale di fare scuola. Trasformare il modello trasmissivo della scuola e riorganizzare il tempo del fare scuola.
Spaced learning (apprendimento intervallato): è una particolare articolazione del tempo della lezione che prevede tre momenti di input e due intervalli. Nel primo l’insegnante fornisce le informazioni agli studenti. Segue l’intervallo con uno stacco completo dai contenuti appena proposti. Nel secondo input l’insegnante rivisita quanto fatto nella prima sessione cambiando il modo di presentarlo. Dopo il secondo intervallo, c’è il terzo input, in cui l’insegnante rimane sul contenuto della prima sessione, ma propone attività centrate sullo studente.
Dentro/Fuori la scuola: è un processo di trasformazione che coinvolge tutte le componenti educative e formative presenti sul territorio (scuola, famiglia, enti locali, associazionismo, strutture ricreative, mondo del lavoro), seppure in misura diversa, in un’azione didattica e di crescita educativa in favore degli studenti.
Service Learning chiede agli studenti di compiere concrete azioni solidali nei confronti della comunità, sostenendo la scuola nella collaborazione con le istituzioni e le associazioni locali. In questo modo si crea un circolo virtuoso tra apprendimento (Learning) e servizio solidale (Service)
Oltre le discipline: è un framework pedagogico-organizzativo che consolida il passaggio dalla didattica per contenuti a quella per competenze, declinato in diversi ordini e gradi di scuola con opportune specificità ma sempre con attenzione allo sviluppo di abilità cognitive, metacognitive e trasversali.
Apprendimento differenziato: è pensato e progettato per svolgere contemporaneamente attività diverse con l’obiettivo di promuovere un processo di apprendimento basato su esperienza, interdisciplinarità e ricerca. Promuovere le potenzialità di ognuno e rendere tutti protagonisti del proprio percorso formativo.
Apprendimento autonomo e tutoring: sono due metodologie che possono essere positivamente integrate dal mondo della scuola. L’apprendimento autonomo mette al centro la consapevolezza, la responsabilità e la libertà dello studente rispetto al proprio percorso di apprendimento. Nel tutoring insegnante/studente, il tutor è un insegnante che gioca un ruolo didattico e relazionale, affianca lo studente come figura di riferimento che ascolta, orienta, media, svolge una funzione di coaching e di mentoring.
MLTV – Rendere visibili pensiero e apprendimento: è un modello educativo innovativo concreto, per valorizzare e mettere a frutto sia le conoscenze, le abilità e le competenze di tipo disciplinare sia lo sviluppo del pensiero nelle diverse declinazioni.
Dialogo euristico: tecnica didattica che nasce nell’ambito della pedagogia dell’ascolto (Ginzburg, 1979) e pone al centro dell’azione didattica i pensieri dei bambini e le loro teorie sul mondo. Nel dialogo euristico si discute all’interno della classe, avendo la possibilità di salire “sulle spalle dei giganti” e di porci grandi domande che possono venire da noi o che ci vengono suggerite da compagni, docenti o personaggi del passato.
Il grafico nella circolare allegata riporta la diffusione delle singole idee alla data attuale, il numero corrisponde agli istituti che le hanno adottate.
Per ulteriori informazioni e supporto è possibile rivolgersi alla referente d’istituto insegnante Angelina Gaglio, i cui recapiti è possibile richiedere agli uffici di segreteria.