Nella consapevolezza che oggigiorno il problema della disciplina in classe è molto diffuso in quasi tutte le realtà scolastiche, mi è gradito fornire del materiale che possa sempre tornare utile come spunto di riflessione o come linee guida a cui riportarsi.
Quest’aspetto nella gestione della classe, infatti, costituisce uno dei prerequisiti essenziali per garantire una soglia di attenzione accettabile durante le lezioni frontali, e per migliorare nel complesso il clima generale durante le attività laboratoriali o svolte in gruppo. In particolare si rammenta che l’ambiente di apprendimento è determinante per gli esiti finali nei risultati scolastici degli studenti, e che a volte per pochi alunni indisciplinati si rischia di compromettere la motivazione e il piacere di stare a scuola di tutti gli altri.
Pertanto, nella presente, nel rispetto della libertà d’insegnamento sancita dall’art. 33 della Costituzione, si riportano alcuni utili consigli e schemi di azione al fine di mantenere la disciplina in classe.
A tale scopo si riporta quanto estratto da un utile articolo pubblicato sull’autorevole portale “Orizzonte Scuola, a firma di Giuseppe Sferrazzo:
§ L’insegnante, consapevole che l’intervento disciplinare è sempre poco piacevole, deve intervenire tempestivamente per riportare l’ordine, in modo pacato e tranquillo, evidenziando la sua presenza in modo deciso;
§ mettere in atto sempre azioni disciplinari correttive e non solo repressive. L’insegnante deve intervenire sul comportamento inadeguato dell’allievo, stando attento a non “colpire e sminuire” la persona. Deve evidenziare il proprio dispiacere per quello che sta per fare, dovrà farlo, riprovando il comportamento e non il soggetto (discente);
§ evitare la collera. Lo studente di fronte all’ira dell’insegnante il più delle volte percepisce solo la violenza dell’atto, non la motivazione, tendendo quindi a chiudersi e difendersi anche attraverso comportamenti aggressivi, innescando un pericoloso “sequestro emotivo”;
§ sostenere l’allievo ad apprendere dai suoi errori. L’insegnante deve ricordare che lo studente si sta formando e che anche da un errore si può imparare a crescere come soggetti di una dimensione sociale;
§ evitare di umiliare l’alunno. L’umiliazione e la mortificazione non fanno mai parte di una azione disciplinare realmente educativa. La vergogna porterà l’allievo al risentimento e alla cattiveria, reagirà aggredendo;
§ mettere in atto sanzioni disciplinari… certo… ma non eccessivamente severe o impossibili da sostenere.
La cosa fondamentale è che un insegnante abbia sempre una reazione coerente rispetto a un comportamento non opportuno dello studente. Altrimenti si potrebbe manifestare una “chiusura” del ciclo della Comunicazione, con gravi danni per il clima complessivo della classe.”
Per chi volesse leggere la versione integrale dell’articolo, lo stesso è disponibile al seguente link:
https://www.orizzontescuola.it/disciplina-in-classe-una-schematica-strategia-dazione-consigli-utili/