Tenuto conto dell’attuale periodo straordinario di emergenza sanitaria, e preso atto che alcuni enti locali non sono in grado di garantire nell’immediato i servizi mensa in alcuni plessi, al fine di garantire il diritto allo studio degli alunni si autorizza in via temporanea ed assolutamente provvisoria, il consumo del pasto domestico a scuola.
Partendo dal principio che il servizio mensa rappresenta un valore sociale e di continuità didattica volto al conseguimento dei seguenti obiettivi:
- Educativi, nel senso di educazione all’alimentazione, con la finalità di rendere varia e corretta dal punto di vista nutrizionale l’assunzione dei cibi, base della promozione della salute e di sani stili di vita;
- Pedagogici, per via delle occasioni di socializzazione offerte;
- Sociali e civiche dato che per alcuni bambini il momento del pasto consumato a scuola rimane un’occasione per apprendere le regole elementari del rispetto degli altri durante il consumo dei pasti;
- Di acquisizione di una coscienza del sé in rapporto agli altri, nel senso dell’inclusione e dell’uguaglianza conseguenti alla condivisione degli ambienti scolastici.
E’ inoltre indispensabile che vengano rispettati le seguenti disposizioni organizzative:
- Il pasto deve arrivare a scuola confezionato in idoneo sacchetto di carta o materiale plastico biodegradabile.
- In alternativa a quanto sopra è possibile utilizzare un contenitore (Cestino), in materiale idoneo alla conservazione dei prodotti alimentari.
- I sacchetti e i contenitori di cui sopra devono essere chiusi, preferibilmente sigillati dai genitori o dalla ditta fornitrice del pasto, non è consentito agli alunni consumare gli alimenti al di fuori degli orari destinati a ricreazione o a servizio mensa, ad eccezione dell’acqua da bere che deve essere conservata a parte.
- Essendo la scuola sprovvista di attrezzature idonee per la conservazione degli alimenti, il contenuto dei cestini dovrà essere costituito da alimenti e bevande che si possono conservare a temperatura ambiente.
- Tutti gli alimenti devono essere porzionati e pronti al consumo, compresi la frutta e la verdura.
- Non sono ammesse merendine e prodotti dolciari, in quanto il loro consumo non costituisce una sana abitudine alimentare.
- Gli alimenti e le bevande dovranno essere preconfezionati e provenire da rivendite autorizzate da parte dello scrivente, ad eccezione di quelli provenienti da produttori, rivenditori e somministratori ubicati nei tre comuni di Brolo, Sant’Angelo di Brolo e Ficarra.
- Il consumo del pasto in aula è consentito solo dopo la sanificazione della superficie del banco da parte del personale scolastico e sarebbe opportuno che i genitori fornissero una tovaglietta da disporre sullo stesso.
- Prima del consumo dei pasti gli alunni a turno dovranno recarsi in bagno per lavarsi le mani con sapone igienizzante.
- Le famiglie cureranno di variare i cibi attenendosi al criterio di adeguatezza alimentare del pasto e alla agevolezza di consumazione dello stesso in ambiente scolastico.
- Non è consentito scambiarsi alimenti o bevande tra gli alunni, né tantomeno tovaglioli o posate.
- Dopo aver consumato il pasto gli alunni disporranno i rifiuti entro apposito contenitore biodegradabile fornito dalle famiglie che può essere lo stesso sacchetto utilizzato per il confezionamento e seguendo le indicazioni dell’insegnante ne getteranno il contenuto nei cestini appositamente predisposti per la raccolta differenziata dei rifiuti.
- Si raccomanda ai genitori di preparare il sacchetto o cestino al mattino, in alternativa è possibile e solo per casi eccezionali previa autorizzazione dello scrivente, consegnare gli stessi entro e non oltre le ore 10:00, ai collaboratori scolastici che avranno cura di trasmetterlo agli alunni, queste operazioni dovranno essere svolti obbligatoriamente con l’utilizzo dei guanti e della mascherina.
Si specifica inoltre che il consumo del pasto a scuola è stato uno dei casi più dibattuti dalla giurisprudenza con sentenze a volte contrastanti in particolare:
- La Corte di appello di Torino sentenza n. 1049, del 19 aprile 2016, aveva riconosciuto ai genitori il diritto di opzione tra la cosiddetta refezione scolastica e il consumo di cibi preparati dalla famiglia, unito a quello di consumare tali alimenti a scuola nei tempi e nei luoghi previsti per il servizio di mensa scolastica, provvedimento tra l’altro confermato dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 5156 del 3 settembre 2018.
- La Suprema Cassazione, impugnando la sentenza della Corte d’Appello di Torino, con sentenza n. 20504 del 30 luglio 2019 si è definitivamente pronunciata sul diritto alla consumazione del pasto domestico a scuola enunciando il principio secondo cui “un diritto soggettivo perfetto e incondizionato all’autorefezione individuale nell’orario della mensa e nei locali scolastici non è configurabile”. Quindi, è auspicabile che gli alunni consumino il pasto confezionato dalla mensa scolastica, anche se la stessa corte ha riconosciuto che si tratta di un servizio a domanda individuale. Questo significa che va riconosciuto alle famiglie il diritto di non usufruirne, indipendentemente dai motivi di tale scelta. Rimanda inoltre alla giustizia amministrativa la questione in quanto non è configurabile come un diritto soggettivo il consumo del pasto a mensa.
- Il Tar del Lazio con la sentenza n. 14368/2019 del 13 dicembre 2019, incurante delle conclusioni a cui sono giunte le Sezioni Unite della Cassazione, accoglie il ricorso di due genitori contro due provvedimenti dell’istituto scolastico frequentato dalla figlia, che obbligano le famiglie a fruire del servizio mensa. Per il Tribunale amministrativo la fruizione della mensa non solo è una facoltà prevista dalla legge, ma negando questa possibilità si nega il diritto all’autodeterminazione delle famiglie e dei bambini, possibile soltanto in presenza di prevalenti interessi pubblici. Nello specifico “condanna la scuola ad adottare, senza ritardo, tutte le misure e gli accorgimenti di Legge atti a disciplinare la coesistenza nel medesimo refettorio, di pasti di preparazione domestica e di pasti forniti dalla ditta comunale di ristorazione collettiva”.
Tenuto conto dell’attuale stato di emergenza sanitaria, sarebbe auspicabile che gli alunni usufruissero del servizio mensa, in alternativa e solo per casi eccezionali e adeguatamente motivati è possibile richiedere il consumo del pasto preparato da casa, nel rispetto delle disposizioni di cui sopra, e tenendo conto che una sana educazione alimentare è uno degli elementi fondamentali per crescere in salute e prevenire numerose malattie nell’età adulta.
Il presente provvedimento assume carattere temporaneo nelle more di una revisione del nostro Regolamento d’istituto.